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Silvestro Pistolesi è stato allievo del grande maestro Pietro Annigoni. Un’esperienza insuperabile. Cominciò a frequentarne lo Studio a diciotto anni dopo l’Accademia. L’influenza di Annigoni nella pittura è innegabile, ma più che essere stata determinata da una semplice acquisizione tecnica, sembra esser scaturita da un sentimento condiviso per la vita con il suo maestro. Risale al 1972 la sua prima personale alla Arts Unlimited Gallery di Londra, dove si avvertono i prodromi di una lunga serie di successi: seguono numerose mostre in Italia e all’estero. La sua pittura, contemporanea, racconta i grandi temi dell’umanità, dalla religione, alla vita quotidiana, al paesaggio, ai volti che ritrae, cogliendo in ogni persona l’eco della propria anima. Solo nel silenzio c’è posto per un eco che risuona in modo impercettibile, dove si coglie quel “sublime” che un Anonimo definì “eco di un alto sentire”. Nelle sue tele, nei suoi affreschi, c’è il dramma dell’uomo moderno smarrito, come l’uomo folle di Nietzsche che cerca Dio con la lanterna, c’è il viandante che entra silenzioso nel dolore, cercando una pura luce dove risplenda pane e vino, per dirla con Trakl, poeta caro a Martin Heidegger.
I sentieri si interrompono nella radura heideggeriana dove giunge una misteriosa luce che non è del sole, ma è qualcosa di più. La luce dell’Essere che giunge misteriosamente al cuore dell’uomo.
La sua opera è in effetti presente presso opere pubbliche, abbazie, ville e chiese, non solo in Italia ma anche all’estero.
Possiamo definirlo “il pittore delle abbazie” per il percorso che ha svolto congrande successo nell’affrescare importanti edifici religiosi.
Nel 1965 realizza la tela del “Sacro cuore” nell’ottocentesco Duomo di Pontedera.
È la “Cena in Emmaus” il primo affresco che Silvestro Pistolesi esegue a soli ventitré anni nel Santuario di San Michele Arcangelo intitolato alla Madonna del Buon Consiglio. Sempre in questa chiesa ha affrescato “La vecchina”, di un realismo sorprendente, che raffigura un’anziana fedele nell’atto di entrare
in chiesa. Nella chiesa di San Francesco a Montecatini realizza una serie di affreschi dove porta a termine un ciclo che inizia con la Crocifissione nel 1970e prosegue con gli altri affreschi fino al 1990.
Realizza poi “La Cena in Emmaus” nel refettorio del Monastero dell’Abbaziadi Montecassino nel 1993 e, nel corso degli anni, le tavole nella terza cappella della navata sinistra dell’Abbazia, “San Paolo che scrive le Lettere”, “SanPietro in carcere”, e la pala d’altare “L’incontro tra San Pietro e San Paolo”,
realizzata nel 2010.
Realizza affreschi nel Santuario della Verna ed il ciclo di venti lunette presso l’Abbazia di Vallombrosa, dedicate alla vita di San Giovanni Gualberto, fondatore della Congregazione vallombrosana.
Collana: Percorsi tra arte e filosofia
Anno edizione: 2019
Pagine: 78 p., ill. , Brossura
EAN: 9788831950084
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