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Se siamo abituati alla frase di Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo”, dobbiamo mettere in conto che una nuova rinascita, muoverà dal “mondo”, inteso come comunità di appassionati, di collezionisti, istituzioni, mondo dell’impresa, che dia il suo contributo alla vitalità dell’arte collezionando, investendo, dimostrando di credere nel valore della forma. Se vengono meno i mecenati, viene meno anche il mestiere dell’artista, un mestiere all’apparenza “inutile”, ma che proprio per il suo essere libero e non assoggettato a logiche di potere o di speculazione, al calcolo interessato, sta alla stregua dell’importanza del ricercatore scientifico che studia e svolge ricerche che portano risultati inattesi. L’Arte ha la stessa dignità della Scienza perché contribuisce allo sviluppo della mente individuale e collettiva.
La collezione stabile vede, tra i tanti artisti, Francesco Mori (sue le vetrate del Battistero di Pisa), Ettore de Conciliis, artista noto per il Memoriale di Portella della Ginestra e anche per l’ultimazione delle pale di Guccione,esposte a Santa Maria degli Angeli a Roma. Ma anche Mimmo Centonze, artista di fama internazionale le cui opere sono esposte in molti musei del mondo e Fernando Alfonso Mangone, noto in Olanda, in Germania e al quale oggi è dedicato un intero castello negli Alburni.Presenti opere dello storicizzato Silvestro Pistolesi, amico purtroppo scomparso da poco, famoso per le sue opere in abbazie e chiese toscane, ma anche nel Massachussetts e per aver dipinto insieme a Pietro Annigoni nell’Abbazia di Montecassino. Si possono ammirare opere di molti degli artisti che hanno superato la nostra selezione di ingresso al Museo e che hanno partecipato alla Biennale di Venezia 2022.
Di grande rilievo contemporaneo l’opera di Roberta Diazzi, la cui produzione si colloca tra gli statunitensi 16 17 Andy Warhol e Roy Lichtenstein, con il suo “Christus”realizzato con Cristalli certificati Swarovski.
L’opera “Prigione”, di Mimmo Centonze, l’artista materano collezionato dalla Fondazione della Banca di Roma,esposto in prestigiosi musei, accostato da Vittorio Sgarbi addirittura a Monet, per l’innovazione del tema dei “Capannoni”. Centonze, con una nuova ricerca pittorica sulla Vita che rinasce, è stato esposto al Museo Rimoldi assieme a capolavori di De Pisis, Pirandello, De Chirico, Sironi, Campigli.
Importante il “Notturno” di Ettore De Conciliis, pittore di fama internazionale, noto per il monumento di Land Arta Portella della Ginestra, ma anche per aver completato le pale iniziate dal grande maestro Piero Guccione, oggi esposte a Roma in santa Maria degli Angeli.
Silvestro Pistolesi con un’“Annunciazione” sui generis.
Anche Pistolesi è un pittore conosciuto oltreoceano, famoso per aver lavorato assieme a Pietro Annigoni, uno dei più importanti pittori italiani del Novecento.
Aldo Basili, con i suoi “Pellegrini”, fotografa l’evanescenza dell’esistere, attraverso sfocature della memoria, niente di più attuale.
Sconvolgente nella cruciale globalità è Mariella Bogliacino con la “Ferita”, che solca in modo potente la nostra immaginazione dell’esistere terreno.
Alfonso Mangone, che spicca per le fluorescenze, è un altro grande pittore Pop-espressionista, che ha conosciuto in Olanda un momento di grande crescita negli anni ’80 e che oggi si prepara ad esportare la sua pennellata veloce e carica di energia vitale, negli USA terreno fertile per le sue visioni che fondono il tema del Rinascimento, caro al senso delle origini degli americani con una psichedelia tipica del mondo Rock, andando oltre le trans-avanguardie.
Mauro Albani interpreta l’urlo dell’anima con il suo “Studio per bambino”.
L’opera di Paolo Nicola Rossini, “Study on Relative Motion 7 Venice”, è pubblicata sul catalogo “Works” contesti in inglese di Philippe Daverio e di Francesco Corsi,edito da ARTinGENIO e destinato a gallerie di New York,
Montecarlo e Saint Barth, nei Caraibi.
Nello spazio dedicato all’arte astratta, spiccano i lavori di Elia Inderle, vincitore della selezione 2021, con le sue“Linee di pensiero”. Vittorio Sgarbi vi ha rintracciato assonanze con Afro Basaldella, uno dei più importanti
artisti informali del dopoguerra, tra Lucio Fontana e Alberto Burri. Accanto all’equilibrio delle forme di Inderle,troviamo ancora un’artista sulla quale vale la pena soffermarsi: Isabelle Salari con l’opera astratta “Sentimenti sublimi” realizzata in olio e acrilico. Una pittura che il critico d’arte Andrea Baffoni ha posto in relazione con l’“automatismo psichico” di surrealisti come Max Ernst.
Baffoni ne ha mirabilmente curato la serie di Mostre “Land of Instinct”, in cui emerge il carattere istintivo della sua opera, che può essere apparentata a Pollock o alla forza pittorica di Emilio Vedova. La pittura di Isabelle Salari, autentico prodigio, anche per la giovanissima età in cui emerge come artista sul fronte internazionale, si manifesta con una caratura istintiva che traccia inconfondibile il proprio segno. In tal modo si riconosce il grande artista tra i molti rispettabili: nella sua pittura di getto si rintraccia un ordine, che non è “rigore tridimensionale”,ma si avvicina piuttosto ad una “dimensione frattale”,ben osserva il Baffoni.
Nell’ambito dell’astratto si distingue per una pittura del segno Alessandro Docci, artista esposto anche alla Permanente di Milano e Laura Zilocchi con opere che fanno vivere il segno e lasciano emergere archetipi, immagini
primordiali.
Gina Marziale, che elabora una nuova forma espressiva, tra geometrismo e figurazione, espone nel Museo l’opera“Pianeta Blu”.
Emanuela Franchin, nella suggestione dell’ “Ascolta il tuo silenzio” esprime l’eredità dell’antica pittura veneziana,18 19 tra i verdi, rossi e azzurri, tipici del Veronese, con leggere e trasparenti velature cromatiche.
Notevoli le opere di astrattismo geometrico di due artisti presenti alla Biennale di Venezia nel 2022: Peter Nussbaum, vincitore del Secondo Premio ARTinGENIO MUSEUM 2021 e la notevole Franca D’Alfonso, che riconduce il paesaggio ad un ordine interiore, protagonista della mostra “Geometrie dell’Essere” ad ARTinGENIO MUSEUM.
Fiorella Noci con “Un’ora sola ti vorrei”, incarna eleganza, equilibrio, delicatezza, tra la matericità del bianco e la preziosità di foglia oro, argento e rame. Una serie di opere di scultura prende luce dalle vetrate che si aprono sulle antiche mura pisane, tra l’opera in bronzo “Prigione” di Vittoria Marziari. Maria Micozzi, si confronta con la fisica paradossale di Ilya Prigogine e fornisce la sua visione con “Abrasioni” di un corpo che, nella complessità, potrebbe forse rinascere, in nuove forme di vita riorganizzata.
Chini sulla terra, attendiamo i faticosi frutti, con l’opera di Sabina Feroci
All’interno opere realizzate con materiali di recupero,come il notevole trittico di Giancarlo Flati, che ha fondato il manifesto dell’ “Arte dei Mabits”, presente alla Biennale di Venezia nel 2022.
Giancarlo Frisoni, espone opere realizzate con pigmenti e terra, già esposte alla Biennale di Venezia, molto bravo anche con le opere fotografiche che ritraggono gli ultimi frammenti di un mondo contadino al tramonto, tra enormi camini, paioli sostenuti da mani nodose, cariche del senso di un tempo che è antica sapienza.
Un “Mare di Capre” di Fernando Alfonso Mangone, indica l’aspetto selvaggio delle sue terre, ma anche il mito che nasce attorno a questo animale che sta alle fondamenta degli insediamenti umani. Grande tema del pittore silentino premiato più volte e che espone anche una “Caprastanca delle allucinazioni moderne”, opera ad olio realizzata nel periodo olandese.
“Sconvolgimenti” e “Mondi bruciati” di Fiorella Manzini,mettono a nudo la debolezza umana, che spesso impotente di fronte ai fenomeni, non può fare che contemplare i cieli.
Merita anche soffermarsi su Andrea Benetti estensore del Manifesto dell’Arte Neorupestre, presentato alla 53a Biennale d’Arte di Venezia. Il poliedrico Benetti studia le opere rupestri e le ripropone in chiave contemporanea.
L’artista rintraccia nelle forme archetipe il seme delle forme contemporanee.
Tra Medioevo e Contemporanei, è la sezione che mostra le nostre radici nella storia dell’arte e della parola che non dobbiamo mai dimenticare, ma anzi leggere con un occhio contemporaneo. Il Museo si fregia orgogliosamente
di esporre i bozzetti per il rifacimento delle vetrate del Battistero di Pisa, in Piazza dei Miracoli. Lo straordinario Francesco Mori, oltre che autore delle vetrate del Battistero di una delle piazze più belle e famose del mondo,
espone anche la bellissima opera pop a fondo oro “L’assedio di Milano”, già esposta a Milano all’Expo 2015 nel Padiglione d’arte italiana.
Le foglie oro della senese Daniela Barellini, completano lo sguardo contemporaneo sul mondo medievale.
Se dopo aver visto le forme del presente, crediamo di tornare indietro guardando le icone e le arti ispirate al Medioevo, forse ci sbagliamo. Perché nello spirito di Medioevo e Umanesimo c’è il germe del futuro.
Francesco Corsi
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 2023
Pagine: 232 p., ill. , Brossura
EAN: 978-88-31950-22-0
PREZZO: € 45,00
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