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EMANUELA FRANCHIN
Emanuela Franchin vive ed ha il suo studio nella Riviera del Brenta in provincia di Venezia.
La sua formazione avviene grazie ai corsi di pittura e scultura di Maurizio Piovan, poi si specializza a Roma tra il 2009 e il 2012 in tecnica della spatola stratigrafica con il maestro Mario Salvo.
La sua carriera artistica si apre nel 2002, con opere figurative minimaliste dedicate al mondo della natura, grandi corolle di fiori raffigurati con una tecnica polimaterica che ne restituisce una poetica delicatezza.
Nel 2004 e 2005 le prime mostre personali, una sua opera entra nella Collezione Pubblica Patrimonio dei Beni Culturali della Città di Monselice (Padova).
La tecnica della spatola stratigrafica le apre nuovi orizzonti, fino ad approdare alla pittura informale che l’artista vive con passione stendendo il colore, plasmando, modellando, togliendo e aggiungendo, incidendo la materia, alla ricerca dei panorami dell’anima.
Nel 2010, su invito di Giulia Sillato, entra a far parte del “Metaformismo©”.
Negli anni successivi la sua carriera è costellata da numerose esposizioni in sedi prestigiose in Italia, tra le quali: Palazzo Ducale a Urbino, Chiostro Bramante di Roma, Mu.MA. Galata di Genova, Palazzo dei Giureconsulti per EXPO 2015 a Milano, Palazzo Zenobio a Venezia, Palazzo Ducale a Massa, Complesso del Vittoriano Ala Brasini per la Triennale di Arti Visive “Aeterna” a Roma, Villa Magnisi a Palermo, ARTinGENIO MUSEUM presso Officine Garibaldi a Pisa.
Dal 2018 fa parte degli artisti soci, ed espone annualmente al Museo “La Permanente” di Milano.
A livello internazionale è stata invitata: a Berlino alla “Notte delle Stelle 2020” rassegna ed evento nella cornice del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, alla Van Der Plas Gallery di Manhattan New York, a EXPO 2020 Dubai – Abu Dhabi.
Le sue opere sono presenti in Collezioni Permanenti sia pubbliche private e pubblicate su Editoriale Giorgio Mondadori, Catalogo Mazzotta, 24 ORE Cultura, Atlante dell’Arte De Agostini, Edizioni ARTinGENIO.
L’artista ha la capacità unica nella pittura informale di unire gli aspetti tecnici ad una sensibilità particolare dal punto di vista cromatico, che consente di comunicare temi e stati d’animo al pubblico di ogni nazione.
Attualmente Emanuela Franchin compone le sue opere scegliendo quasi unicamente formati quadrati, spazio simbolico della sua ricerca dedicata all’astratto informale, dove scandaglia l’animo e racconta le emozioni, che si amplificano attraverso una ricca gamma cromatica che si ispira ai colori e alla luminosità delle pietre preziose.
>Una grande armonia e un senso di quiete pervadono tutte le composizioni, da cui traspaiono quelle che l’artista definisce “vibrazioni emozionali”. Il colore si fa a tratti materico, a tratti, con un netto contrasto, sfuma grazie ad un “sistema tonale”: esso raccoglie l’eredità della pittura veneta, e la reinventa utilizzando campiture stratificate e velature che, a seconda della luce, si trasformano in infinite tonalità. Queste forme, visivamente potenti e allo stesso tempo evanescenti, appaiono nei suoi dipinti grazie ad una grande capacità tecnica e sembrano potersi modificare per poi svanire in un attimo, come lo scorrere dell’esistenza, palpitazioni nel silenzio. Un viaggio che lo spettatore stesso può percorrere; attraverso la materia e le trasparenze cromatiche, egli può entrare nella tela, nella storia, interpretare e rileggere la propria vita nel segno del colore, fino a scoprire i codici dell’anima.
Tutto ciò viene confermato da gallerie e case editrici che apprezzano l’originalità e la particolarità di una pittura di straordinaria fattura e di incredibile sensibilità lirica, nata dall’inarrestabile voglia di esprimersi dell’artista.