Con il titolo “Geometrie dell’essere. Tra labirinti e visioni” ho pensato di identificare il percorso della produzione di Franca D’Alfonso, che offre all’osservatore l’occasione di filtrare l’esperienza di vita, attraverso la purezza della forma geometrica. L’opera di Franca D’Alfonso non vuole stupire, non vuole sconvolgere, non vuole scandalizzare, e neppure attirare l’attenzione suscitando emozioni violente. Conoscendo Franca D’Alfonso, si percepisce un’anima volta ad una ricerca sostenuta da un metodo rigoroso che si armonizza tuttavia con una sensibilità poetica non priva di intensa emozione. Con spontaneità l’artista sembra mettere in parentesi l’articolazione complessa della vita per decostruirne il linguaggio. La bidimensionalità delle opere di Franca appare di stimolo alla ricerca di quel semplice che non significa il poco, ma, al contrario, sostanza e fondamento, dove possiamo accedere alla chiave del tutto. Le opere “sguardo” ci attraggono all’enigma della contemplazione, al mistero che il mondo rappresenta per il fatto che si offre davanti a noi, nella semplicità delle geometrie, come fossero mattoncini dell’essere che si combinano e compongono armonie.

BIOGRAFIA
Nata a Pescara, vive e lavora a Varese. Le sue prime esperienze artistiche risalgono alla metà degli anni ’80, attualmente fa parte delle associazioni “Liberi Artisti della Provincia di Varese”, “Art Commission Events” di Genova, “Società Promotrice delle Belle Arti” di Torino e dell’Associazione, “Segreta Isola” di Como. I colori sono da sempre al centro dell’interesse e della ricerca di Franca D’Alfonso, che manifesta fin da bambina una grande passione per l’arte, il disegno e la pittura. E all’Arte continua a dedicare gran parte del suo tempo acquisendo negli anni grande esperienza, prima come autodidatta, frequentando anche corsi privati di pittura presso studi di artisti affermati e poi frequentando l’Accademia di Belle Arti “A. Galli” di Como in cui apprende l’uso di varie tecniche espressive. Qui la sua pittura inizia un percorso nuovo, caratterizzato dal definitivo abbandono di ogni elemento figurativo e da un’espressività più libera, basata sul cromatismo delle forme geometriche. Ha conseguito la Laurea Magistrale. Ha frequentato il corso di pittura dell’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como. Ha frequentato inoltre, Studi di Artisti per la Pittura e la Scultura oltre a Studi di Tecniche Calcografiche. Dopo un periodo iniziale caratterizzato da uno stile prevalentemente figurativo, che utilizzava le tecniche tradizionali dell’olio, dell’acrilico e dell’acquerello, si è progressivamente avvicinata ad un’espressione pittorica astratta, utilizzando prevalentemente smalti ad acqua, mettendo in atto un processo di de-composizione della realtà che si esprime attraverso il cromatismo delle figure geometriche. Attualmente rappresenta prevalentemente elementi della natura in chiave Astratta / Geometrica con l’utilizzo appunto di Smalti e Acrilici. Hanno scritto su di lei numerosi critici, come Luciano Carini, Critico d’Arte e Gallerista (Piacenza); Mario Salvo, Maestro Internazionale di spatola (Roma); Mario Catalano (Vercelli); Ettore Ceriani (Varese), Lorenzo Mortara (Varese); Elena Carrea (Gavi- Alessandria) - Elisabetta La Rosa insieme a molti altri Giornalisti, Francesco Corsi, editore e direttore di ARTinGENIO MUSEUM