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h 17,00 Vernissage
Intervengono:
Francesco Corsi, Direttore di ARTinGENIO MUSEUM sul tema "HALLOWEEN: Cristianesimo e tradizione"
Damiano Landi, Console del Touring Club
HALLOWEEN: CRISTIANESIMO E TRADIZIONE
La festa di Halloween affascina grandi e bambini perché mette in scena le potenze oscure. Da sempre l’uomo ha vissuto una passione per l’occulto e mai come oggi, nel clima della tecnocrazia che viviamo, la gente insegue piste esoteriche. Possiamo domandarci come mai, proprio nell’era Post-moderna, quando la tecnica con l’IA sta conquistando persino il dominio della ragione, l’uomo insegue ciò che sfugge del tutto a questa pulizia razionale? Sempre meno persone credono in Dio, relegandolo al mondo del mito, eppure aumentano le sette e sono in molti a desiderare una appartenenza che si consolida nel rito. Il mondo dell’oscurità misteriosa avvince i giovani, che tra esperimenti magici e giochi virtuali, spesso perdono i confini con la realtà.
Halloween, letteralmente "Sera di tutte le santificazioni", (All Hallows' Even) è una festa cristiana occidentale di origine celtica, che è stata trasposta nel clima di celebrazione di un carnevale dell’horror, che sicuramente diverte i ragazzi, sempre attratti dal mondo misterioso e dal proibito, ma che ha perso la connessione con l’aspetto sacrale.
Abbiamo visto Mario Giordano spaccare le zucche con una mazza da baseball, per celebrare il suo rifiuto per la mistificazione della tradizione del giorno dedicato a Tutti i Santi.
Piuttosto che celebrare i santi che sono stati esempi di vita per i secoli a venire, si è finito per celebrare una dimensione mistica a buon mercato, anzi mercatino, dove i Santi diventano invece Mostri. Presenze oscure e inquietanti che prendono il posto di presenze luminose. Da un lato, ci sono credenti ed esponenti della Chiesa che vedono in Halloween una deriva chiaramente satanica, dove la luce e il bene vengono pervertiti dal macabro e dal male.
Tuttavia, senza negare la potenziale inclinazione alla celebrazione del male di questa festa, possiamo trovarvi anche un’altra chiave di lettura: una sorta di esorcizzazione della morte che passa attraverso anche il lato ironico che si iconizza nel famoso “dolcetto scherzetto”.
Allora, l’Arte che da sempre interpreta lo spirito del tempo, ci fornisce una chiave di lettura, attraverso la sensibilità del pittore Enrico Cestarelli, che propone una mostra dove emerge il lato oscuro e ironico con un’opera in cui da una tomba che si apre, fuoriesce un braccio che offre delle caramelle a dei bambini. Cestarelli ha raccolto la visione ironica di questa festa, interpretandola come momento riservato al possibile attraversamento del confine, dove i morti incontrano i vivi, ma non per far loro del male. E del resto, i morti ci incontrano ogni giorno, bastasse solo immergersi nella Selva Oscura della Divina Commedia. Dante ci incontra e ci parla per simboli eterni.
Ma la visione di Cestarelli, ilare e un po’ bohémien, identifica bene il tema della sacralità attraverso un’opera che mostra il lato umano del Crocifisso, che invece che essere raffigurato appeso per le braccia, viene visto dal pittore con le braccia rivolte verso il basso, verso la gente, perché Cristo era un Uomo. Un uomo che ha segnato la differenza nei secoli e nelle culture e che merita di essere celebrato come Santo dei Santi, verso la notte di Ognissanti, al confine con un Halloween che sembra celebrare più il lato oscuro del mondo che quello luminoso.
D’altra parte, l’uomo, come il mondo, è fatto di buio e di luce. Ma la Luce rischiara le tenebre e non viceversa.
Francesco Corsi