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Palazzo Gambacorti – Sala Baleari
Presentazione del progetto artistico dedicato a Leonardo Pisano, detto “il Fibonacci”, del maestro Giorgio Piccaia
Paolo Pesciatini, Assessore al Turismo del Comune di Pisa
Francesco Corsi, Editore e Direttore di ARTinGENIO MUSEUM
Sergio Giudici, UniPi - Dipartimento di Fisica, Museo degli Strumenti di Fisica
Giorgio Piccaia, artista
Essere Persona, essere Natura
di Francesco Corsi, Direttore di ARTinGenio Museum
Un intarsio di marmo sulla facciata della chiesa di San Nicola in Pisa, offre l’opportunità di meglio comprendere le radici medievali del pensiero scientifico moderno. Pietro Armienti, professore di Petrologia dell’Università di Pisa, aveva individuato in questo intarsio un riferimento alla serie di Fibonacci. Tale lunetta risulta essere uno dei tanti elementi che mostrano la fecondità del pensiero scientifico dell’occidente cristiano.
Un riconoscimento di sapienza umana che trova un punto di coincidenza misteriosa con la Sapienza divina, di cui San Tommaso d’Aquino, il Dottore della Chiesa, ci ha fornito una Summa, mostrando che tra verità rivelate e verità razionali non esiste contraddizione.
Con il patrocinio del Comune di Pisa, abbiamo inaugurato l’anno scorso il nostro spazio museale insieme a Vittorio Sgarbi. Da quel momento con la città è nato un intenso scambio culturale. E con Paolo Pesciatini, Assessore al Turismo che ha promosso le giornate dedicate a Fibonacci, abbiamo pensato di proporre ai cittadini e agli ospiti opere d’arte ricche di intensità espressiva e di profondo coinvolgimento intellettuale.
Finalmente possiamo parlare di un artista contemporaneo che scuota l’attenzione del pubblico alla questione dell’Essere!
Ricorrono quest’anno i 150 anni della nascita di Piet Mondrian che con il suo astrattismo prodromico ha proposto una pittura di essenziale rigore geometrico e cromatico. “Tutto si compone per relazione e reciprocità, il colore non esiste se non in relazione a un altro colore, la dimensione in rapporto a un’altra”. Ogni elemento ha valore solo alla luce dell’equilibrio strutturale. Ecco che l’equilibrio armonico ci richiama al tema della Sezione Aurea, al f, riconducibile a Leonardo Pisano, in onore a Fidia, il grande scultore greco. Questo tema apre il grande problema che Piccaia interpreta nel suo potente gesto artistico: il problema del rapporto tra Essere Umano e Natura. Tema attuale che si riverbera nella problematica ecosostenibile, ma ancor più, nella necessità urgente di ritematizzare l’uomo che si è smarrito rispetto al suo rapporto con la concretezza del reale. Il virtuale oggi sembra superare la realtà fisica, passando dall’articolazione della “mano” alla semplificazione del digitale. Sembra perdersi il senso della conoscenza stratificata, articolata.
Per questo ad una semplificazione dell’approccio al mondo, per cui la gente oggi comunica a slogan, fa da contraltare l’esplosione dello spiritismo e dell’esoterismo “fai da te”. Perché l’uomo ha bisogno di intrattenersi con quel mondo che non si vede! E allora un artista come Piccaia che richiama all’attenzione visiva e immediata del pubblico un tema come quello della genialità metafisica di Fibonacci, compie un’operazione che entra tra i gesti epocali. Piccaia ci presenta una matematica vista come antico sapere, misterico, di sapore pitagorico, che stimola la riflessione platonica sull’esistenza dei concetti e dei numeri che precedono la nostra esperienza, prima ancora che possiamo pensarli. In effetti il numero è conosciuto anche dalle specie animali, perché probabilmente corrisponde alla struttura della realtà. L’artista ci parla della realtà. Non indugia sull’astratto, ma entra nel cuore del reale, facendoci capire, con i petali dei suoi fiori, che la sequenza di Fibonacci è nella natura. E solo se l’Essere Persona si ricongiungerà in modo armonico, aderendo alla sezione aurea della Natura, ci sarà speranza per i nostri figli.